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Che fare?

Esiste la possibilità a Bolzano di far nascere qualcosa di nuovo, di diverso dal solito schema PD con elle e PD senza elle?

Alle ultime Comunali quasi un quarto dei cittadini di Bolzano ( astensioni+nulle+bianche) non ha scelto alcun partito . Perché?

liste-come-i-funghiNel corso dell’estate qualcosa di strano aveva mosso la monotonia della campagna elettorale per le Comunali di Bolzano 2010. Qualcuno ha accennato alla nascita di una possibile lista civica proveniente dal mondo ambientalista, ma non solo. Già si sono levati i soliti strali: “ Voto inutile..”, “ un favore alla destra” (?? ) e così via. Ora è cominciato il balletto delle liste, spostamenti, passaggi, compravendite un po’ come il mercato dei calciatori. Con queste mie semplici riflessioni vorrei iniziare una conversazione sulle prossime elezioni bolzanine. Ho pensato che si dovesse partire da un analisi della situazione attuale e da come sono andati questi ultimi 5 anni.

Holzmann e Spagnolli: pare fatta. Litigi in PDL permettendo e la mancanza di qualsiasi alternativa al pur mal sopportato Spagnolli faranno sì che con tutta probabilità lo scontro per la poltrona di sindaco di Bolzano nel quinquennio 2010-1015 sarà fra i due. Ho deciso starò tranquillamente a casa. Corsi e ricorsi storici: con uno quasi venivo alle mani da giovane, con l’altro quasi venivo alle mani da “vecchio” . La politica del centro sinistra è stata in questi 5 anni , a mio parere, una delusione : poche decisioni , poco dibattito, questioni tirate per anni senza soluzioni o con soluzioni ancora peggiori ( mobilità, minimetrò, e per ultimo l’insediamento dei sinti) che scontentano tutti.  Per il resto decisioni sempre in unica direzione : cemento, inceneritori, traffico, parcheggi, quartieri isolati gli uni dagli altri ecc; mancanza di un progetto per la città, incapacità di sottrarsi alle pressioni delle diverse lobby: costruttori e commercianti fra tutti. Completa sottomissione alle direttive provinciali.

Il sindaco Spagnolli poi, dopo il periodo diciamo infantile della sua avventura, dove lo vedevamo felice ed esuberante esibirsi in ogni occasione con tuffi dal trampolino, travestimenti da iena e festini con l’ Artioli , è piombato nella fase della maturità, nei cui panni non deve trovarsi molto a suo agio, visto l’improvvisa ondata seriosa e depressiva che ha colpito lui e la sua giunta, forse sconvolti dai vecchi amici, Avolio, o dalla paura di perdere le simpatie del suo “principale” Durnwalder .  Più che le innumerevoli gaffe ( quella della “gnocca” è solo la più famosa) ricordiamo di lui il disprezzo con cui più volte ci e mi ha intimato di tacere o di farsi eleggere,  rivendicando così una sovranità illimitata che gli viene dall’essere stato eletto, sottraendosi invece al confronto con la cittadinanza che quasi sempre ha evitato. Un sindaco tutt’altro che simpatico.  Scontroso e permaloso, durissimo con chi lo critica,  ha cominciato la solita litania del politico all’ultima spiaggia: governare è difficile, è un impegno dedicato, una missione , chi verrà dopo dovrà sudare lacrime e sangue, tenendosi però, per uno strano impulso sado-maso, ben attaccato alla sua poltrona.

Il CentroSinistra : il PD appare diviso come prima ( Margherita /DS) , come se la faida fra don Camillo e Peppone ancora continui nel tempo,  forse con meno passione e nobiltà di pensiero e più bramosia di potere e spartizione di poltrone ( vedi Ae e tutte le municipalizzate); – Verdi, PSI e Rifondazione sono alle prese con diversi problemi interni,  oltreché con l’obbligo di non ripetere le ultime drammatiche sconfitte a livello nazionale ed europeo. La lista cosiddetta eco-sociale si è già disciolta,  sotto i colpi dei comitati centrali. Un connubio verdi e rossi che comunque non è nei cromosomi nè degli uni nè degli altri.  Cosa faranno da grandi ?  Certo che rischiano e che c’è voglia , in parte della vecchia giunta , di liberarsi di queste estreme,  anche se in effetti molto accomodanti rappresentanze. Ma non è che converrebbe anche agli stessi staccarsi dal carrozzone del CentroSinistra?( certo due assessorati non sono poca cosa !!) – Intorno un turbinio di partiti di Centro, un brulichio di partitini che si richiamano al Centro, c’è bisogno di Centro: la vecchia DC che lacerata si ricompone.

Mancano personaggi di spicco, figure che possano culturalmente e umanamente rappresentare la città, così Spagnolli rimane in sella, forse perché in fondo rimane il sindaco più comodo.  Holzmann: non si può votare uno che, in giovane età, per diverse volte sei arrivato molto vicino ad andare alle mani . E’ passato molto tempo, da quando ci guardavamo in cagnesco davanti alle scuole , lui ed io siamo certamente cambiati. Lui, riabilitato ma non mi pare pentito dalla svolta di Fiuggi, si erge a uomo “ benvisto” dalla SVP, un po’ meno dai suoi compagni di avventura.  Comunque è storia passata, anche se non rimossa, comunque si lottava, su opposte fazioni ma c’eravamo; altri non c’erano o già percorrevano le strade del sottobosco della politica. Certo che Holzmann, per la sua storia, rappresenta il candidato meno adatto ad intercettare voti di un elettorato ( quanto ?) deluso dall’attuale giunta Spagnolli. Deludenti le prime bozze di programma per Bolzano apparse in questi giorni sui quotidiani, nessuna novità, tanta aria rifritta.  Speriamo di poter capire meglio nei prossimi giorni cosa l’onorevole Holzmann, per ora preso più che altro a difendersi dagli attacchi violenti dei propri colleghi di partito, pensi del Sudtirolo, ma soprattutto di Bolzano, come veda la città, cosa voglia fare dei quartieri, della mobilità, degli spazi verdi, come si ponga sul problema dei rifiuti ( vedi Trento) , cosa pensi di fare del Virgolo e come pensi di riuscire a governare una città con 2 gruppi etnici tradizionali ma anche diversi gruppi etnici nuovi e importanti da inserire nel tessuto cittadino.

Il CentroDestra ha fatto un’ opposizione, secondo me, molle, non ha mai affondato i colpi, forse è ancora alla ricerca di un buon lifting per entrare a governare.  E mentre la PDL ( AN + FI) è lacerata da 2 anime opposte, la Lega sta assumendo un ruolo sempre più forte, coniugando territorialità e “intolleranza”. Potrebbe diventare il nuovo partito degli italiani disagiati, che dopo anni in cui il pericolo era individuato nei “tedeschi” ora stanno spostando il tiro sugli “extracomunitari”. Un miscuglio di giuste rivendicazioni per avere territori e quartieri più vivibili con il bisogno di dare la colpa di tutto agli stranieri e non ai propri governatori. Migrazioni e sicurezza saranno i temi della campagna elettorale, temi di cui la Lega si è già impossessata, sfruttando anche il silenzio colpevole dei partiti del CentroSinistra. Bisogna avere il coraggio di uscire dal silenzio, di ammettere i problemi, di dividere quelli veri da quelli strumentali dei politici, altrimenti con il silenzio e il buonismo non si va da nessuna parte, anzi. Comunque tra le due coalizioni non credo vi sarà grande differenza:  su cementificazione, rifiuti, traffico non cambierà molto, il modello è sempre quello dello sviluppo infinito, della cementificazione continua, del primato dell’auto, della città dei turisti e dei commercianti, centro- dipendente con una periferia abbandonata. Cambiare governo non sarebbe male, dal punto di vista della democrazia ( = alternanza) , l’idea è che dopo anni di centrosinistra ci sia bisogno di aria nuova, ma sarà veramente nuova? Alla fine deciderà la SVP, starà con chi gli farà più comodo, comicamente Ellecosta, proprio lui , ha affermato:” mai con la destra!” , mentre parti importanti dell’ala economica dell’SVP sembrano assai interessate ad un alleanza che in qualche modo riavvicini a Roma . Quindi ancora una volta deciderà Durnwalder chi governerà Bolzano, dovrà solo mettere insieme e non sarà semplice, le diverse anime del suo partito, la tradizione e l’economia, anche perché sarà sempre più incalzato dalla “destra” di lingua tedesca, che forte dei successi alle Provinciali e al Referendum vuole ora dire la sua anche a Bolzano.

E un nuovo modello di sviluppo della città? Per ora tutto tace, a parte le grida del comico Grillo dal palco di Piazza Matteotti. I temi ci sarebbero: sostituire al modello in crisi della crescita infinita, una decrescita lenta e felice, porre al centro della società l’uomo e non il mercato, salvaguardare da subito l’ambiente, riducendo i consumi (sprechi) energetici e di risorse,  ricreare una vivibilità in tutti i quartieri, bloccando l’assedio del cemento, recuperando spazi e piazze, senza parcheggi sotterranei, e decentrando anche in periferia le iniziative e la cultura.  Risparmiare i soldi per inutili e dannose “grandi opere “ ( tipo BBT, Thuncity ecc.) per sostenere le famiglie e l’educazione. Ritornare a coltivare gli orti, a riutilizzare le cose, a riparare le cose rotte, ad un alimentazione più sana ristabilendo una filiera corta, formare gruppi di acquisto solidale e così via. Una città magari un po’ più sobria, più lenta ma più serena e felice. Quello che manca , che blocca, è l’idea di entrare nel mondo della politica, un mondo “sporco”, saccente, paura del contagio dell’inerzia e della pigrizia. Un mondo sempre più lontano dalla gente, dalla vita, un mondo di intoccabili permalosi e sfuggenti; dove diventa reato perfino andare a protestare nella casa dei cittadini ( municipio); dove invece si può tranquillamente discutere di cene prezzolate, di sprechi, di favoritismi senza che salti nemmeno una poltrona. Paura di entrare nel palazzo, ma voglia di fare qualcosa : voglia di dare uno sbocco politico a tante battaglie, voglia di far circolare anche nella casa dei cittadini ( municipio) un nuovo modello di città, dove cominciare a pensare che si possa avere una città più serena e più felice, meno frenetica, meno mercantile, con più beni e meno merci, più tempo per le relazioni umane , meno paure e più semplicità.

stopIl dibattito proseguirà , se prevarrà la voglia di fare , di mettere energie e di metterci la faccia, se si creeranno le condizioni per portare avanti un progetto in maniera serena allora si proverà ad entrare nel palazzo, senza timori, senza ricatti, per guardare com’è, per vedere come funziona, per metter qualche sassolino negli ingranaggi del potere, per portare con più forza le mille voci dei cittadini, spesso non ascoltate.

Claudio Vedovelli

La vittoria dei cialtroni

messner per durni 150.000 sudtirolesi sono andati a votare i referendum.

150.000 cittadini hanno sollevato il sedere dalle loro sedie, hanno dedicato tempo sempre prezioso e riflessioni e pensieri per questioni di civiltà, senza alcun tornaconto immediato, un atto di coraggio civile.

Hanno pensato con la loro testa, andando a votare, contro un sistema di potere, SVP in testa, che ha provato in tutti i modi a boicottare, a fare confusione, a discreditare:

mettendo insieme 5 quesiti così diversi,mettendo insieme quesiti di cittadini con quelli di partiti, convocando le elezioni insieme a quelle delle primarie PDine e perfino aprendo in ritardo diversi seggi, tentando in piena corsa di delegittimare gli stessi quesiti con prezzolate consulenze ad hoc e infine lanciando addirittura il rischio etnico alla rovescia per bocca dell’alpinista ipossico, sempre pronto all’uso.

Un grande apparato, con tanto di giornali e televisione, schierati (alla Berlusconi): poca informazione e tanta propaganda di regime.

Dall’altra un piccolo e eroico gruppo di promotori, molte associazioni tanto impegno volontario, civile e spassionato.

E grazie al loro impegno oggi possiamo affermare che più di 100.000 sudtirolesi sono contro l’aeroporto e per una democrazia diretta.

Una richiesta precisa di partecipazione, un chiaro messaggio di voler decidere le sorti del proprio territorio.

Un chiaro segno che 1/3 della popolazione, pensa e si esprime sugli argomenti, sulle cose che riguardano la loro vita, senza bisogno di sigle, simboli, targhe di partito e timbri etnici.

Gli altri, il presidente della Provincia in testa, dormono, oppure pensano ai fatti propri, o sono fusi dal sistema della crescita infinita, a rincorrere falsi miti, denaro e ricchezza, o distratti da riti di pseudo democrazia.

Molti, soprattutto di lingua italiana, sono addirittura impauriti dal rischio di sparizione etnica, comicamente sventolato da Messner nei confronti del gruppo italiano e subito ripreso dal presidente Durnwalder.

Durnwalder che si preoccupa del gruppo linguistico italiano?

Beh, certo che non lo può far sparire, se no tutto il sistema ( proporzionale, patentino, ecc.) salterebbe, e poi chi ricoprirebbe il posto di vice nelle amministrazioni pubbliche?

Non esita il presidente a regalare ai bolzanini, che ringraziano, centinaia di migliaia di fumi tossici dell’inceneritore, un autodromo in piena campagna ( safety park) e in futuro  la Thun City sul nostro Virgolo.

La voglia di lamentarsi, di fare la parte della vittima, di cogliere il messaggio più semplice, la pigrizia di non sforzarsi di capire, ha fatto perdere a molti una rara occasione di esistere come persone e non come numero proporzionale, di dotarsi di uno strumento, non per decidere di sterminarsi a vicenda ( ridicolo e falso) ma per decidere del destino del loro territorio, dello stile di vita e della salute dei loro figli. Poveretti!

Speriamo che un giorno non si debbano pentire loro e i loro partiti ( PDL) , defilatisi pilatescamente e vigliaccamente dalla contesa, forse per non rovinarsi la strada per futuri governi.

Ora più di 100.000 cittadini del Sudtirolo si aspettano dalla politica una risposta al loro chiaro messaggio, da quelli più vicini a chi è stato zitto, da chi ha remato contro.

La speranza che 100.000 voti diventino 100.000 persone che sempre più spesso escano di casa, si trovino a chiacchierare, a riflettere su questa loro terra e  nascano  comitati, associazioni che si occupino del futuro di questa bellissima e ricca terra, massacrata dal cemento e dall’egoismo di pochi.

E magari che qualcuno dei rimasti a casa cominci a risvegliarsi e a pensare che lo scontro etnico è biada per il sistema dei partiti ( tedeschi e italiani) ma che i veri problemi dei cittadini sono altri.

“La differenza tra la democrazia e la dittatura è che nella prima ti fanno votare e poi ti danno ordini, mentre nella seconda non ti fanno perdere tempo a votare.”

Charles Bukowski o Durnwalder ?

Claudio Vedovelli

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