Non voglio entrare nel merito della discussione su chi fosse Hans, non lo conoscevo, non conoscevo i motivi delle sue scelte, che comunque rispettavo prima come rispetto adesso. Non tanto su Hans, o altri come Lui, che mi vorrei soffermare, anche se so, per esperienza, che spesso dietro questi “parassitismi” si nascondono vite travagliate ed esperienze dolorose. Comunque sia, il danno che queste persone comportano alla società è assai limitato e certamente più un danno morale che materiale.
Quando vedo o parlo con questi cittadini provo due sentimenti contrastanti ed inquietanti. Da una parte mi chiedo se sia giusto che una società civile possa accettare queste esistenze, se comunque non dovrebbe intervenire. Dall’ altra provo una certa ammirazione in persone che hanno scelto di tagliare definitivamente i ponti con questa società e di vivere con quello (troppo) che i “civili” gettano via.
Certo non sono eroi, certamente può essere più eroica la “monotonia” della vita quotidiana, ma sono persone interessanti che poco danno fanno alla comunità. Quando penso ai parassiti, o meglio ai predatori, non mi viene certamente in mente Hans o altri come lui, mi vengono in mente le banche, la grande finanza , mi vengono in mente tante persone normali che campano di subalternità e di servilismo, ed infine non posso scordare gran parte della classe politica che invece che fare il bene comune, il bene dei cittadini, utilizza il proprio potere per favorire se stessi, i propri amici e potentati e l’autorità della loro posizione per sopprimere e a volte insultare proprio quella cittadinanza che li ha scelti e pagati. Ma ora col discorso stiamo abbandonando il mondo dei parassiti* per entrare appunto in quello dei predatori*.
Claudio Vedovelli
*Il parassitismo (dal greco παράσιτος[1]) è una forma di interazione biologica, generalmente di natura trofica, fra due specie di organismi di cui uno è detto parassita e l’altro ospite.( Wikipedia) .Il parassitismo è una forma di simbiosi, ma a differenza della simbiosi per antonomasia (s. mutualistica), il parassita trae un vantaggio (nutrimento, protezione) a spese dell’ospite creandogli un danno biologico. Il ciclo vitale del parassita è più breve di quello dell’ospite e si conclude prima della morte dell’ospite.Il concetto di parassita va distinto anche da quello di predatore, il quale è dotato di vita autonoma, ha spesso una struttura morfoanatomica più complessa, ha rapporti con più vittime e, nel rapporto trofico, causa in genere la morte della vittima.Il parassitismo è una forma associativa molto diffusa, tanto che si può affermare che nessuna specie ne sia immune.. Nella scala evolutiva non necessariamente il parassita s’identifica in un organismo primitivo rispetto all’ospite. Il parassitismo è infatti in molti casi una sorta di specializzazione biologica che porta ad un’involuzione secondaria. Fra gli insetti sono frequenti, infatti, specie parassitoidi proprio negli ordini più evoluti (Ditteri, Imenotteri).
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Pubblicato sul sito di Alan Conti :
La Lega: “Hans era solo un parassita”
Data la lettera indirizzata ieri al direttore dell’Alto Adige e pubblicata oggi trovo doveroso rendere noto, oltre all’articolo del giornale, anche la lettera originale della consigliera Tania Bergo e relativa mail. Lascio quindi a voi il giudizio sul se e quanto io abbia interpretato la comunicazione leghista. A questo aggiungo una dichiarazione telefonica (chiaramente indimostrabile purtroppo) in cui Bergo mi comunica “l’adesione di Claudio Degasperi ed Elena Artioli”. Mi sovviene, inoltre, una domanda di difficile risposta: di chi doveva aspettare il consenso Tania Bergo se, come sostiene Artioli, il suo è stato solo un intervento personale? Il tutto alla luce di una sua successiva ammissione “è andato tutto così, mi spiace”. E ancora, come mai Degasperi (di cui allego sms inviatomi questa mattina) ammette di aver letto in CC la mail di Bergo a me inviata e non è intervenuto subito per dissociarsi?
Va bene il pittoresco carnevale padano, ma stavolta la Lega (non) ci frega.
BOLZANO. “Hans Cassonetto era semplicemente un parassita: è sbagliato celebrarlo come un eroe del nostro tempo”. E’ durissima la lettera shock che la Lega Nord ha scritto per stigmatizzare le cerimonie in ricordo del clochard Giovanni Valentin, noto a tutti come “Hans”, che in seguito a un incidente è morto carbonizzato nella notte di Natale in piazza del Grano. La firma è della consigliera di Circoscrizione Don Bosco Tania Bergo, ma il contenuto è concordato con il consigliere comunale Claudio Degasperi e la leader provinciale Elena Artioli. Poche righe di condanna come pugni nello stomaco di chi è rimasto colpito da questa tragedia. “La sua morte – si legge in principio – è legata sostanzialmente a una disattenzione e ha portato alla scoperta di un sostanzioso patrimonio materno, quindi della sua libera scelta di rifiutare il sistema abbracciando la vita dei senzatetto. E’ inverosimile che si celebri con tanta enfasi chi ha deciso che tutto il resto della società formava un fronte nemico cui sottrarsi”. La condanna della Lega deriva dai mancati versamenti fiscali di Hans: “Rispettiamo la morte, ma la sua libertà è stata pagata da noi tutti che, come api operaie, contribuiamo alla Macchina dello Stato. I veri eroi sono quelli che arrivano a fine mese pagando fino all’ultimo euro le imposte dovute, non certo chi ha deciso arbitrariamente di sottrarsi al dovere della contribuzione nonostante ne avesse ampiamente le possibilità. Ha vissuto sulle spalle degli altri cittadini come un parassita e sarebbe stato coerente solo se avesse devoluto il suo consistente patrimonio ad associazioni di assistenza o volontariato”. Bergo e la Lega, a questo punto, ripercorrono con cinismo gli attimi della tragedia. “Il sistema che lui considerava nemico ha mosso una macchina organizzativa incredibile per cercare di salvarlo. Sono intervenute le forze dell’ordine, i vigili del fuoco e persino dei cittadini che hanno messo a rischio la propria vita”. Il passaggio successivo, però, è di quelli da lasciare a bocca aperta. “Per non parlare del costo aggiuntivo sostenuto dalle tasche comunali per la pulizia straordinaria necessaria a rimuovere l’assurdo monumento dedicatogli. Meglio sorvolare, inoltre, sugli spazi in cui faceva i suoi bisogni”. Critiche anche per il regista Claudio Zagarini che ha annunciato l’intenzione di girare un documentario sulla figura di Hans: “E’ pazzesco che si possa anche solo pensare di realizzare una simile opera. Non si celebrano certi personaggi negativi”. Dentro il Carroccio nessuna pietà.
Alan Conti
LETTERA ORIGINALE DI TANIA BERGO, CONSIGLIERE CIRCOSCRIZIONE DON BOSCO LEGA NORD
Dal mondo animale: parassiti e api operaie.
Nella notte di Natale , in centro a Bolzano, muore bruciato un clochard noto a tutti come Hans “cassonetto”.
Come sua abitudine, Hans aveva appiccato le fiamme ad alcuni cartoni per scaldarsi in piazza del Grano. Per una disattenzione l’uomo ha preso fuoco.
Si scopre in seguito che egli, senzatetto “per scelta”, non avesse mai usufruito del patrimonio non indifferente lasciatogli dalla madre.
La sua “scelta” ha portato la gente e i media ad osannarlo e a paragonarlo ad un eroe: un uomo coraggioso perché avrebbe rifiutato il sistema, le regole e il vile denaro.
Attratto dalla “nobiltà” di questo rifiuto, un regista ha comunicato l’intenzione di dedicargli un film.
Tutto ciò è inverosimile!
Il “sistema nemico” nel tentativo di salvargli la vita, ha mosso una complessa macchina organizzativa costituita da Forze dell’Ordine, Vigili del Fuoco, ambulanza nonché semplici cittadini a rischio della propria vita.
Questa “macchina” si muove grazie ai contributi di chi non sfugge alle proprie responsabilità e paga le tasse nonostante molti di loro arrivino a mala pena a fine mese. Questi sono i veri Eroi.
Nel paradosso completo, nei giorni a seguire, alcuni passanti deponevano a terra, sul luogo della disgrazia, un mozzicone di sigaretta, in segno di rispettoso omaggio “all’uomo libero”.
Oltre alla “macchina di pronto intervento” si aggiunge il costo della pulizia straordinaria comunale per rimuovere l’assurdo monumento. Per non approfondire il tema del luogo ove egli facesse i propri bisogni.
Tutto il rispetto per la morte di Hans ma la sua libertà è stata pagata da tutti noi che, come api operaie, quotidianamente contribuiamo al funzionamento della Macchina-Stato.
Contribuire alla vita sociale è un dovere ed è un dovere provvedere a se stessi qualora se ne abbia la possibilità.
Essere a carico degli altri come un parassita per un distorto ideale di “dissociazione dal sistema” è tutt’altro che un gesto eroico; lo sarebbe stato in parte se per coerenza avesse devoluto il suo patrimonio ad associazioni di assistenza e di volontariato.
TANIA BERGO –Lega Nord
SCAMBIO DI MAIL
>Il giorno 19/gen/2012, alle ore 17.08, “taniabergo@libero.it”
<taniabergo@libero.it> ha scritto:
>
>Ciao Alan
>ecco ho avuto il consenso per manadarti la lettera.
>Spero davvero che tu possa trovare un buchetto in una pagina e farne un
signor articolo perchè credo davvero che si debba far notare alla gente come in
verità pesare le parole e i gesti…. e soprattutto pensare prima di osannare
esempii sbagliati per i nostri figli e quali siano in verità gli eroi da
imitare.
>Ciao fammi sapere.
>Grazie
>Curioso, con il direttore fai prendere le distanze dai vertici della Lega
mentre a voce mi dici che Degasperi e Artioli condividono. Per fortuna abbiamo
tutti questo invio originale in cui affermi, carta canta, di aver appena
ricevuto “il consenso” all’invio…
>Buona giornata,
>Alan
e’ andata esattamente così!
non posso dirti altro….
ciao
Tania
SMS DI CLAUDIO DEGASPERI, CONSIGLIERE COMUNALE LEGA NORD
“Ciao, Elena non era al corrente e la Tania ha inviato sulla tua mail a suo nome. Io ho letto per conoscenza e ho lasciato correre, impegnato in questioni più importanti. La firma “Tania Bergo-Lega Nord”, in quanto consigliere eletta a Don Bosco, ci sta ma non parla a nome del partito o della consigliere provinciale. Come al solito poi si è andati giù duro. Ci sta, rispetto il tuo stile ma quando ti chiedo di fare informazione su quanto avviene a Bolzano ho notato un nulla di fatto. Il tuo giornale è orgogliosamente schierato e rispetto anche questa scelta. Per il resto vedetevela tra voi nel quartiere. Io trovo la Tania sanguigna sì, ma non ipocrita. Vive a Don Bosco e dovreste darle ascolto sui temi che interessano alle persone. Siamo più comunisti noi della tua maglietta. 😉 buon weekend. Claudio”
La mia maglietta, come sempre, cerca di essere quella della trasparenza e, stavolta, è assai più pulita di quella verde.
A voi il giudizio.
Alan Conti
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